10 consigli per far addormentare un neonato
Una delle esperienze più diffuse tra i neogenitori riguarda la mancanza di sonno, trovandosi alle prese con un pupo che non chiude (quasi mai) occhio, o dorme prevalentemente di giorno, e regala loro delle favolose notte bianche.
Spesso, quando mamme e papà freschi di nascita mi vedono alle prese con i loro cuccioli, si stupiscono di quanto velocemente i piccoletti si rilassino tra le mie braccia fino ad addormentarsi.
Approfondendo la gestione dei neonati per offrirvi dei risultati sempre migliori, con i miei servizi fotografici, ho posto particolare attenzione alle tecniche di addormentamento ed ho appreso dei metodi collaudati e sicuri per rilassare qualsiasi bambino. Non preoccupatevi se il vostro bimbo sembra difficile da gestire, conosco molti modi per assecondare le sue necessità e tranquillizzarlo fino a farlo addormentare.
Durante i miei servizi fotografici con i neonati, cerco sempre di prendermi cura anche dei neogenitori, regalando loro una piccola coccola in un ambiente tranquillo (alcuni papà si sono addirittura addormentati mentre io scattavo ai loro piccini); mi piacerebbe inoltre condividere con voi le conoscenze che ho appreso in questi anni e magari, aiutarvi ad ottenere un po’ di meritato riposo anche una volta rientrati a casa.
Nei primi 3-4 mesi di vita, il ritmo sonno-veglia del bambino è molto diverso da quello dell’adulto: non conosce la differenza fra giorno e notte, il suo ciclo della nanna è indipendente dall’ambiente e per lo più regolato dai bisogni interni legati a fame e a sete. Stare con un bimbo nei primi mesi significa quindi adattare i nostri tempi ai suoi.
In genere, un neonato dorme circa 16-18 ore al giorno, indipendentemente dal momento; esistono però alcune peculiarità che rendono, già da subito, il vostro bambino differente da ogni altro: alcuni bimbi dormono anche 20 ore mentre, per altri, sono sufficienti anche “sole” 14 ore di sonno. Inoltre il sonno del neonato è frequentemente interrotto dal senso di fame, mediamente ogni 2-3 ore, ma anche in questo caso con differenze soggettive: alcuni iniziano da subito a fare un sonno continuativo, altri si svegliano ogni 30-60 minuti.
Il sonno è costituito da cicli, la cui lunghezza e struttura si modificano in relazione dell’età. Nel neonato sono molto brevi, di durata di circa 40-50 minuti, e con una prevalenza della fase REM (di sonno più leggero e con intensa attività cerebrale) rispetto alla fase di sonno calmo e profondo (più ristoratore).
Fatte queste premesse, veniamo a noi:
- crea un “rituale” della nanna (ad es. gioco tranquillo, bagnetto, pigiamino): ripetere ogni volta la stessa sequenza fornisce ai bambini, soprattutto se molto piccoli, sicurezza e fiducia.
- Non avere fretta nella messa in atto del rituale serale: i tempi dei bambini sono spesso diversi dai nostri e non rispettarli produce solo una situazione di stress in te e nel tuo piccolo.
- coccole e baci, cullando il bimbo vicino a te (in modo da fargli sentire battito del cuore e calore corporeo), con movimenti lenti da destra a sinistra e viceversa (da preferire assolutamente allo ”shakeramento”), parlargli con voce calma e pacata sono tutti fattori che infondono tranquillità al bambino, ricordandogli il grembo materno e favorendone l’addormentamento.
- la differenza fra il momento della veglia e del riposino diurno (giorno, luce, voci con tono normale), deve essere marcata con la nanna notturna (notte, buio, basso tono di voce) deve essere marcata; al momento della nanna tieni il tuo bimbo in una situazione di penombra e con una temperatura della cameretta confortevole (intorno al 22-23°C)
- fagli indossare il pigiamino prima di allattarlo, e al momento del cambio del pannolino, puliscilo con una salvietta umidificata e non con l’acqua, per non rischiare di svegliarlo del tutto. Idem quando si sveglia di notte.
- un trucco per farlo addormentare prima? Non guardarlo negli occhi (se ci riesci). I neonati sono molto facilmente stimolati, basta lo sguardo della mamma per “rimetterli in moto”.
- Fascia il neonato: usa pure una copertina in cotone e avvolgilo con dolcezza; è molto utile nei primi mesi di vita, per aiutare il piccolo a superare la transizione tra un ambiente raccolto in cui per 9 mesi si è trovato accolto dalle pareti uterine, ad un mondo esterno in cui si può sentire un po’ disorientato.
- Al momento in cui cerchi di spostarlo nella cullina/lettino, posizionalo nel modo in cui sta più comodo. Su un fianco o supino (mai prono per ridurre al minimo il rischio di SIDS) ma l’importante è che, quando lo metti giù, tu faccia attenzione ad adagiare prima i piedi e poi il resto del corpo. Altrimenti il rischio è quello di stimolare un movimento improvviso noto come riflesso di Moro, che spesso lo fa risvegliare.
- Fagli ascoltare qualcosa che ricordi ciò che sentiva nell’utero: il suono “Ssshhhh, ssssshhh” è simile a quello che il piccolo sentiva quando era nella pancia della mamma e ricorda l’effetto sonoro prodotto dal sangue che scorre nell’aorta ad ogni battito cardiaco. In alternativa, potreste anche usare dei generatori di “rumore bianco” come lo shusher, che usiamo noi fotografe durante i servizi fotografici con i neonati, o alcune app analoghe per lo smartphone.
- Dai al neonato qualcosa da succhiare: il riflesso di suzione ha un effetto rilassante potentissimo, oltre che essere strumento per alimentarsi. Non c’è nulla di strano, innaturale o “viziato” se il vostro piccolo si calma succhiando il latte dal seno o dal biberon. Certo, magari voi vorreste dormire un po’, quindi un ciuccio potrebbe farvi molto comodo, ma il consiglio è di introdurlo in modo sistematico solo dopo che l’allattamento è stato ben avviato.
Dopo tanti corsi di gestione del neonato e posing fotografico, ho notato che soprattutto le fasciature aiutano tantissimo i bimbi a sentirsi in un ambiente sicuro e protetto e quindi li rendono più rilassati e inclini ad addormentarsi (tant’è che lo fanno tra le mie braccia, che, per loro, sono praticamente quelle di una sconosciuta).
Altrettanto utile, sia nella vita quotidiana che durante i servizi fotografici, lo shusher: io lo preferisco alle app sullo smartphone perché è uno strumento da tenere abbastanza vicino alla testolina del vostro cucciolo, per cui è preferibile evitare apparecchi che emettono onde elettromagnetiche.
In ogni caso, non preoccupatevi se avete intenzione di fare un servizio fotografico di newborn e il vostro piccolo non sembra proprio incline al sonno: si possono ottenere scatti meravigliosi anche con gli occhietti aperti e la vostra collaborazione!
Spero con queste brevi indicazioni, di potervi essere stata utile. Ho messo in atto buona parte di questi consigli con i miei due figli, ottenendo risultati discreti e, da mamma di due piccoli terremoti, so bene quanto sia importante riuscire a trovare un filo di equilibrio per recuperare al massimo le energie.